La Ptosi Palpebrale o più comunemente detta Palpebra Cadente è quella condizione in cui si verifica nell’Occhio un abbassamento di una o di entrambe le Palpebre superiori.
L’aspetto di una Palpebra Cadente oltre a rappresentare un inestetismo che altera l’armoniosità del viso, può nelle forme più accentuate compromettere le funzionalità dell’Occhio impedendo la normale visione e nei casi più gravi, quando copre completamente la Pupilla, impedire totalmente la Vista.
Le Ptosi Palpebrali si classificano prevalentemente in due tipologie…
• le Ptosi Palpebrali Congenite, quasi sempre bilaterali, si originano da una malformazione dell’apparato di sospensione della Palpebra causando alterazioni dell’innervazione alle strutture muscolari
• le Ptosi Palpebrali Acquisite colpiscono per lo più un solo Occhio e possono essere generate da diverse cause di origine neurogena, miogena e meccanica.
Esiste poi la Ptosi Senile che insorge dalla fisiologica involuzione del tendine del muscolo elevatore della Palpebra e dall’arretramento del Bulbo Oculare nell’orbita (Enoftalmo), tipico negli anziani, procurando così l’abbassamento della Palpebra superiore.
TRATTAMENTO
Se la Ptosi Palpebrale è di lieve entità il Medico Oculista, dopo un’approfondita Visita Oftalmica, può prescrivere al paziente degli Esercizi Oculari per rafforzare il muscolo elevatore della Palpebra o in diversi casi l’uso di Occhiali Stampella o ancora speciali Lenti a Contatto Sclerali.
Nei casi di Ptosi Palpebrale più accentuata o grave l’unico trattamento risolutivo è l’Intervento Chirurgico.
Quando e come operare dipende da diversi fattori… innanzitutto dalla Diagnosi eziologica che precisa la causa scatenante la Malattia Oftalmica, dall’età del paziente e dal livello di compromissione delle funzionalità dell’Occhio.
Nel caso di bambini affetti da Ptosi Congenita significativa è importante intervenire chirurgicamente in modo precoce per evitare Patologie Oculari come l’Ambliopia o lo Strabismo e conseguenze di deficit visivi permanenti e irreversibili, oltre a problemi di orientamento e posturali dovuti a scorretti movimenti del capo per poter vedere il più possibile.
TECNICHE CHIRURGICHE
La Ptosi Palpebrale viene corretta chirurgicamente nell’adulto a livello ambulatoriale in anestesia locale con sedazione cosciente, per collaborare durante l’Intervento nella chiusura e apertura delle Palpebre, mentre nel bambino viene necessariamente somministrata un’anestesia generale con trattamento in day-hospital.
La durata dell’Intervento Chirurgico può variare a seconda della complessità del caso, da un minimo di mezz’ora fino a due ore, garantendo sempre l’Intervento indolore.
In base al tipo di Ptosi Palpebrale da correggere il Chirurgo Oftalmico interviene con diverse Tecniche Chirurgiche, quali…
• Tarsotomia Oculare o Intervento di Fasanella-Servat, tecnica transcongiuntivale senza incisioni esterne indicata per la correzione di lievi Ptosi Palpebrali
• Reinserimento dell’Aponeurosi (tendine del muscolo elevatore della Palpebra), Intervento transcutaneo esterno mini-invasivo indicato per le Ptosi Senili
• Resezione del muscolo elevatore palpebrale, indicata per Ptosi Palpebrali di media e grave entità; l’esito dell’Intervento varia in base alla struttura e alla funzionalità iniziale del muscolo
• Sospensione al muscolo frontale, si utilizza questa tecnica chirurgica nei casi più gravi quando il muscolo palpebrale è altamente deficitario e non potenziabile; in tal caso la Palpebra potrà essere sollevata grazie all’ausilio del muscolo frontale collegato con materiale autologo (prelevato direttamente dal paziente) o con materiale eterologo (sintetico).
Nel post-operatorio i tempi di recupero sono variabili in base alla tecnica utilizzata dal Chirurgo Oftalmico per il trattamento della Ptosi Palpebrale… generalmente in 7/10 giorni il paziente può tornare a svolgere tutte le normali attività, un pochino più lungo è il tempo di recupero per la tecnica della Sospensione al muscolo frontale essendo un Intervento molto invasivo.