Esattamente un anno fa veniva eseguito per la prima volta in Italia l’impianto di Retina Artificiale, in una donna completamente non vedente affetta da Retinite Pigmentosa…
… una grave Malattia Genetica dell’Occhio che colpisce la Retina, con graduale perdita dei fotorecettori (coni e bastoncelli) e l’alterazione dell’Epitelio Pigmentato (lo strato più esterno della Retina), appartenente al gruppo delle Patologie Oculari ereditarie e degenerative.
La Retina Artificiale impiantata è un piccolissimo microchip che misura circa 3 millimetri con 1.600 sensori, che viene posizionato in corrispondenza della Macula, la parte della Retina destinata alla Visione Centrale che converte gli stimoli luminosi in impulsi elettrici trasmessi attraverso il Nervo Ottico al cervello.
Ma come funziona?
I fotorecettori ormai danneggiati dalla malattia vengono sostituiti da un minuscolo apparato elettronico (fotodiodo) che svolge la loro funzione, ripristinando così quel collegamento naturale tra Occhio e cervello.
Attraverso questo impianto, sistema di Visione Artificiale più evoluto al mondo e una graduale stimolazione, gli Oculisti sperano che i pazienti possano reimparare a vedere riemergendo dall’oscurità che li ha avvolti fino a quel momento…
… recuperando almeno la percezione della luce, della dimensione circostante e la sagoma di cose e persone.
Ma la ricerca scientifica di bio-tecnologie applicate alla Microchirurgia Oftalmica e la sperimentazione non si è fermata qui!
Una nuova Retina Artificiale di soli 2 millimetri e totalmente wireless è già stata impiantata in 5 pazienti completamente non vedenti affetti da Maculopatia Degenerativa in fase avanzata.
E’ la prima volta che viene sperimentata tale tecnica su soggetti colpiti da questa Patologia Oftalmica molto diffusa e poco curabile, ma i risultati sembrano promettenti.
Oculisti, ricercatori e scienziati dedicano tutto il loro impegno per sconfiggere le pesanti conseguenze di malattie invalidanti come quelle citate…